Un Hanko è un timbro-firma giapponese. E ‘di forma cilindrica o quadrata con inciso sul fondo un motivo distintivo, o il proprio nome scritto in kana o in kanji. In Giappone la maggior parte delle persone sigla i vari documenti, ufficiali e non, con questo speciale timbro anzichè firmare a mano come facciamo noi occidentali.
Esistono due tipi di hanko: il mitome-in utilizzato per documenti non ufficiali, lo si può acquistare nei negozi e lo si usa generalmente per ritirare la posta (come pacchi o raccomandate), oppure per firmare le bollette al momento del versamento; il secondo è il jitsu-in, un hanko ufficiale, costruito ed intagliato su misura per chi lo ordina, che possa assicurare l’unicità del proprietario. Viene utilizzato ad esempio per firmare documenti di vario genere, come la documentazione necessaria per acquistare un terreno, una casa, o un’automobile.
Un jitsu-in deve essere registrato presso gli uffici nazionali preposti alla scannerizzazione e registrazione del sigillo. Le prime testimonianze in Giappone degli hanko, risalgono al 57 DC, fatti in oro massiccio e appartenenti all’Imperatore. In un primo momento solo l’imperatore e i suoi vassalli più fidati potevano possedere un hanko, come simbolo dell’autorità dell’imperatore.
I nobili iniziarono ad usare gli hanko dal 750 DC, mentre i samurai solo dal Medio Evo ed era consentito loro l’uso esclusivo di inchiostro rosso. Dopo la modernizzazione iniziata nel 1870, l’hanko è finalmente entrato in uso in tutta la società giapponese.
La crescente facilità con cui la tecnologia moderna può creare problemi di contraffazione e di frode, sta iniziando a destare preoccupazione, e si pensa che ormai questo sistema non sarà in grado di sopravvivere ancora per molto.
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